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PINNNOBILIS  Arcipelago di La Maddalena          foto Tommaso Gamboni

La Pinna nobilis è una specie animale, endemica del Mediterraneo, appartenente al gruppo zoologico (Phylum) dei molluschi. Il nome volgare italiano proposto in sede internazionale è “pinna comune”, ma è comunemente nota anche con i termini “nacchera”, “gnacchera” o “cozza pinna”.  Appartiene alla classe dei Bivalvi (molluschi dotati di conchiglia composta da due valve separate).  Ermafrodita insufficiente, la Pinna nobilis produce ed emette, in periodi successivi, gameti femminili e maschili. La riproduzione avviene nelle stagioni calde mediante espulsione dei gameti in acqua e fecondazione tra cellule germinali provenienti da individui diversi. Le larve dapprima fluttuano, poi formano una conchiglia che diviene man mano più pesante fino a quando l’animale si fissa al fondo.

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Nel 1992, la Pinna nobilis è stata dichiarata specie protetta (Direttiva Habitat, Convenzione di Barcellona) inserita nell’allegato IV e nell’allegato II del Protocollo SPA/BIO.

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immagini sub riprese nel 2018 

immagini sub riprese nel 2018

immagini sub riprese nel 2018

La presenza di questo bivalve è legata alle praterie di Posidonia oceanica dove sembra prediligere le zone di transizione tra il posidonieto ed i canali di sabbia grossolana. Gli individui giovanili si distribuiscono a bassa profondità mentre gli adulti arrivano fino al limite inferiore del posidonieto (30-40 m).  Le cause della diminuzione di questo grande mollusco sono da attribuire all’inquinamento delle acque che incide sugli stadi larvali della specie ed al prelievo per scopi ornamentali. Inoltre, forme di pesca illegale con attrezzi radenti sulla prateria di Posidonia oceanica determinano la distruzione di questa specie.

Rischio Estinzione !

A partire dal 2016, le popolazioni di nacchera del Mediterraneo occidentale (Spagna, Italia e Francia) hanno subito un crollo numerico a seguito di gravi morie causate da Haplosporidium pinnae, un microorganismo parassita riscontrato all'interno degli animali analizzati, in grado di colonizzare l'apparato dirigente, attaccare la ghiandola digestiva e interferire sui processi vitali, fino a indebolire progressivamente l’ospite e provocarne il decesso. Le origini di questo parassita sono sconosciute, ma si tratta molto probabilmente di una specie recentemente introdotta nella regione, che continua a diffondersi nel Mediterraneo. La presenza di questo parassita altamente invasivo è stata infatti riportata di recente anche nel Mar Egeo da un gruppo di ricercatori greci, con mortalità medie del 93%, in uno studio appena pubblicato su Aquatic Invasions, la rivista scientifica dell’International Association for Open Knowledge on Invasive Alien Species.

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antica immagine di tipologia di pesca della pinna

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immagine diseducativa

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cosa non si deve fare

cosa non si deve fare

cosa non si deve fare

raccogliere conchiglie morte !

raccogliere pinne vive ! 

è reato penale !!!

ancorare in prossimità 

dei posidonieti !

La Pinna nobilis, come le cozze, per ancorarsi al fondale utilizza il bisso, un insieme di filamenti proteici secreti dalla ghiandola del bisso, che è posta alla base del piede atrofizzato. Le proteine che costituiranno i filamenti del bisso, non appena vengono a contatto con l’acqua di mare, tendono a indurirsi e a creare le fibre, lunghe anche fino a 20 cm. Il bisso, oltre a essere utilizzato dal mollusco per aderire fortemente al fondale, era sfruttato dall’uomo per tessere tessuti molto pregiati, che presero il nome di seta di mare, con una colorazione dal dorato al bronzato fino al verde oliva.

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bisso - fibra tessile di origine animale

perline

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di carbonato di calcio 

secreto dal mollusco

piccolo crostaceo che vive 

in simbiosi con la pinna

filamento di ancoraggio 

della pinna al substrato

ASSOCIAZIONE   NATURALISTICA   GIOVANNI  CESARACCIO   PRO NATURA

EDUCAZIONE AMBIENTALE :

L’educazione, il rispetto per la Natura e l’ambiente che ci circonda deve partire dai bambini. Da 22 anni la nostra Associazione si occupa di educare e insegnare il rispetto per la nostra terra. Lo facciamo come una missione, rendendoci conto che allo stato attuale vi è un’attenzione crescente verso questo aspetto. Le generazioni future devono proteggere un ecosistema ormai divenuto fragile e impoverito dallo sfruttamento incontrollato dell’uomo. Spieghiamo che le conchiglie, le stelle marine e i molluschi in genere non sono giocattoli e vanno lascati nel loro ambiente naturale, affinché possano completare il loro ciclo vitale. Invitiamo i bambini a riflettere sull’importanza di rispettare il mare. Spieghiamo che i rifiuti vanno raccolti negli appositi contenitori e non vanno mai lasciati nell’ambiente. La nostra speranza è quella di un mondo più sano e pulito.

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